I Romani in Valcamonica

La Civitas Camunnorum

L'amministrazione romana determinò un'evoluzione piuttosto rapida negli assetti politici e sociali del territorio camuno, già legato a tradizioni e consuetudini preistoriche testimoniate dalle incisioni rupestri.

Epigrafi latine sparse su un'area molto ampia, ponti e superstiti tracciati stradali principali e secondari alludono ad un territorio controllato unitariamente, percorso da traffici commerciali, vissuto in modo meno tribale che non nel passato e del quale la civitas era divenuta riferimento amministrativo.

Ricostruzione grafica dell'antica Civitas Camunnorum, odierna Cividate Camuno (Valcamonica)

La città

Per piccola e valligiana che fosse, Cividate fu creata con fisionomia decisamente cittadina, secondo i canoni della città romana ad impianto centuriato e con edifici pubblici importanti quali il teatro (del quale lo scavo archeologico ha portato alla luce tutta la pianta del portico post-scaenam), l'anfiteatro (recentemente recuperato nella parte superstite) e le terme.

Le case d'abitazione non rispecchiano, invece, il tipo della domus classica, limitandosi, per lo più, a testimoniare un'edilizia di tono popolare, che si avvale di pietra e legno e laterizio per le coperture, al cui fianco non mancano, peraltro, edifici più signorili, dotati di elementi scolpiti nel marmo e di mosaici pavimentali.

I culti

Statua di Minerva, I sec d.C., Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno (Valcamonica)Le usanze cultuali camune, di cui sono massima testimonianza le incisioni rupestri, si adattarono convivendo e poi si evolvettero verso quelle latine.

Esemplare in tal senso è il Santuario di Minerva a Breno, ove antichi culti delle acque mantennero intatti i loro significati, nonostante la sostituzione della Minerva Risanatrice romana ad una precedente dea di analoga funzione.

Ad una splendida statua di Minerva, ora pezzo forte del Museo, venivano donate offerte votive quali arule, stele e monete, secondo le ritualità tipiche del mondo romano.

Statua dell'Eroe, I sec. d.C., Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno (Valcamonica)Nel 2004 un fortunato ritrovamento nel centro storico di Cividate ha permesso di riportare alla luce una notevole statua frammentaria di nudo eroico con panneggio che potrebbe rappresentare un membro della famiglia imperiale giulio-claudia (forse Druso Minore). Il luogo di rinvenimento e gli altri materiali recuperati in occasione dello scavo della statua confermerebbero la localizzazione dell'antico foro della città e degli edifici monumentali ad essa collegati.

Entrambe le statue, recentemente sottoposte a restauro conservativo, sono visibili presso il Museo di Cividate Camuno. Le relative copie eseguite durante i restauri sono state ricollocate presso gli ipotetici siti di utilizzo antico, l'una nel recentemente inaugurato (2007) Parco Archeologico di Spinera, l'altra nei pressi del ponte sul fiume Oglio.

Le necropoli

Borno, Breno e Cividate hanno restituito corredi significativi in sepolture ad inumazione ed incinerazione, modalità funerarie entrambe praticate dai Romani.

Forieri di significati simbolici, gli oggetti ritrovati delineano l'attenzione speciale che da sempre l'uomo dedica ai propri defunti, accompagnandone le spoglie con oggetti della vita quotidiana: lucerne, monete, armi, ornamenti, attrezzi...

Il Parco Archeologico del Teatro e dell'Anfiteatro

Carceres dell'anfiteatro della Civitas Camunnorum, Parco del Teatro e dell'Anfiteatro (Valcamonica)La città romana oggi giace completamente sotto l'attuale abitato, che ne sarà in gran parte fedele custode. Le porzioni del teatro sinora recuperate e il buono stato di conservazione dell'anfiteatro, ancora ben percepibile nei volumi e nell'alzato, ne dichiarano tutta l'importanza locale.

La visita agli scavi è occasione per constatare direttamente quale mutamento la società degli Antichi Camuni si trovò ad affrontare con l'arrivo dei Romani.

Il Parco Archeologico del Santuario di Minerva, loc. Spinéra di Breno

Pendaglio votivo in bronzo dal santuario protostorico di Spinéra, Museo Archeologico Nazionale di Cividate Camuno (Valcamonica)A mezza strada fra Cividate Camuno e Breno, nei pressi di un'ansa del fiume Oglio e di fonti, ormai esauritesi, che sgorgavano da alcune grotte, sorge il Tempio eretto a Minerva in età flavia su un precedente edificio di età augustea. L'edificio, nella forma con aule multiple e ali laterali, presenta stanze con mosaici ben conservati e resti di intonaci dipinti alle pareti. In uno di questi ambienti doveva trovarsi la statua di culto oggi conservata al Museo mentre in un'altra stanza dovevano compiersi abluzioni nel punto in cui le acque della montagna si raccoglievano in apposite vasche per i riti destinati ai pellegrini.

Recenti scavi archeologici hanno inoltre messo in luce anche una interessante fase protostorica del santuario, con un altare in pietra e un luogo per offerte votive combuste. I materiali sono riferibili quasi interamente alla cultura camuna della Tarda età del Ferro. Fra gli oggetti votivi spicca un piccolo pendaglio con busto orante emergente da una barchetta a teste d'uccello, che evoca un'immagine di divinità femminile presente anche fra i Veneti e i Reti, forse la forma indigena di una divinità affine alla futura Minerva romana.