Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina
Un nuovo Parco per un nuovo millennio
La nascita
Il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina, posto nel territorio di Capo di Ponte (BS) in Valcamonica comprende una vasta area con più di 150 superfici istoriate in un arco cronologico plurimillenario.
L'area, pur se nota fin dagli albori della ricerca (1932) e oggetto di studio per diversi anni, è stata inserita a pieno titolo nel novero delle aree protette solo nell'ottobre 2005, grazie alla positiva collaborazione fra Amministrazione Comunale di Capo di Ponte, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, Centro Camuno di Studi Preistorici e Ministero del Lavoro.
Lo straordinario ambiente naturale
Il territorio incluso nel Parco coniuga elementi di elevato interesse archeologico, geologico e naturalistico.
Ad una flora originale caratterizzata da essenze solitamente osservabili in climi più caldi (fenomeno dovuto al gradiente termico che caratterizza questo angolo della Valcamonica) si affiancano l'imponenza e le varie colorazioni degli affioramenti rocciosi, che vanno dal violetto all'azzurro-grigio, la cospicua presenza di 'marmitte dei giganti' (fenomeno assente nelle zone rupestri dell'opposto versante), le complesse sagomature delle superfici rocciose dovute alla potente azione erosiva dei ghiacciai quaternari.
Le incisioni rupestri del Parco
Il Parco si situa in un'ampia fascia territoriale del versante occidentale della Media Valcamonica, posta fra i 400 e i 600 m. s.l.m. e compresa fra gli abitati di Cemmo a sud e Pescarzo ad ovest (entrambe i borghi si trovano in territorio di Capo di Ponte).
All'interno del Parco sono custodite centinaia di rocce istoriate e migliaia di incisioni rupestri. Esse appartengono a diversi periodi ma la maggior parte sembra essere stata realizzata durante l'età del Ferro, senza dubbio il periodo di maggiore fioritura dell'arte rupestre camuna.
L'area di Seradina
L'area a quota più bassa di Seradina, che comprende le sottoaree di Seradina I, II e III e i relativi percorsi di visita, si contraddistingue per il ricorrere di figure umane armate di età del Ferro (I mill. a.C.), di scene d'aratura (Seradina I - zona detta del 'Corno'), di figure di strumento musicale identificate con 'corni' in metallo di epoca tardo protostorica e romana (Seradina I - zona detta 'Ronco Felappi'), di iscrizioni in alfabeto camuno e capanne (Seradina II) e, infine, di cerchi raggiati e di complesse figure 'a reticolo' (Seradina III).
L'area di Bedolina
Nel pianoro soprastante, in località Bedolina, sono invece localizzate numerose rocce con 'composizioni topografiche', tra cui la famosa Roccia della Mappa, nota e pubblicata insieme alla roccia n. 12 di Seradina I fin dal lontano 1932.
Nell'area di Bedolina si trova anche l'unica raffigurazione di "rosa camuna" conosciuta nel Parco. Come è noto il misterioso simbolo, che ha ispirato l'emblema scelto dalla Regione Lombardia, è divenuto una 'bandiera' dell'arte rupestre camuna nel mondo, soprattutto da quando nel 1979 essa è stata inserita quale primo titolo italiano nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (sito n. 94 'Arte Rupestre della Valle Camonica').